La nuova piattaforma aiuterà a raggiungere questi obiettivi rendendo più semplice alle organizzazioni umanitarie prenotare attraverso gli host che hanno deciso di condividere il loro spazio con i rifugiati senza alcun costo. Ad oggi, sono 6.000 nel mondo i membri della comunità che hanno accettato di aderire al programma. Oltre un centinaio le prime adesioni in Italia.
Chiunque desideri condividere i propri spazi con persone in difficoltà potrà candidarsi all’indirizzo airbnb.it/welcome/refugees. Gli host Airbnb già attivi potranno in pochi click mettere a disposizione il proprio annuncio a costo zero, mentre tutti gli altri verranno guidati nella creazione di un profilo per poter condividere il proprio spazio.
Il nuovo servizio metterà in contatto gli host di Airbnb disponibili a offrire gratuitamente una sistemazione temporanea a rifugiati e migranti con Refugees Welcome Italia Onlus e la Comunità di Sant’Egidio, due associazioni che operano nell’ambito dell’accoglienza.
In base alla contingenza imposta dai flussi, queste organizzazioni potranno così accedere al portale per verificare e prenotare posti letto adatti alle esigenze del momento potendo così contare non solo sul sostegno delle famiglie ospitanti, ma anche sulla disponibilità degli host di Airbnb ad offrire un appoggio per qualche giorno e in casi specifici: quando un rifugiato, in attesa di essere ospitato in famiglia, ha bisogno di un posto dove andare, o quando, terminata una convivenza, non è ancora totalmente autonomo.
Da non sottovalutare l'attività di sensibilizzazione al tema dell’accoglienza che Airbnb porterà avanti con i suoi utenti a dimostrazione che, mettendo insieme community di cittadini, sia possibile dare risposte concrete a problemi reali.
La mission di Airbnb è infatti quella di creare un mondo dove tutti possano sentirsi a casa ovunque e la società è impegnata per supportare rifugiati, sfollati e chiunque si trovi ad affrontare una situazione di emergenza abitativa come, è accaduto per esempio, durante l’Uragano Sandy nel 2012, qquando la comunità di Airbnb si è offerta di accogliere senza costi gli sfollati a causa del ciclone. L’idea è stata l’ispirazione per la creazione del Programma di risposta alle catastrofi di Airbnb, che da allora ha fornito alloggi temporanei alle persone colpite da 65 disastri naturali nel mondo.
A oggi, Airbnb ha offerto ospitalità per oltre 6.000 notti senza alcun costo per gli operatori umanitari al lavoro per le crisi dei rifugiati a Kos, Lesbo, Giannina, Atene e nei Balcani.
L’anno scorso, sono stati raccolti circa 1 milione di dollari di contributi dalla comunità, donati all’UNHCR per supportare la loro opera con i rifugiati.
Da novembre 2016, oltre 550 host di Airbnb e famiglie di rifugiati hanno condiviso un pranzo durante le festività per migliorare la conoscenza reciproca, iniziativa che sarà ripresa nel corso del 2017.
Quando le norme che vietavano ad alcune categorie di persone di entrare negli Stati Uniti sono state attuate quest’anno, migliaia di membri della comunità di Airbnb si sono offerti di aprire la loro casa per i viaggiatori sfollati.
All’inizio di quest’anno, Airbnb si è impegnata a contribuire all’International Rescue Committee con 4 milioni di dollari nei prossimi 4 anni per rispondere ai bisogni più critici della crisi dei rifugiati a livello internazionale.
In tutto il mondo, Airbnb ha in essere collaborazioni con diversi partner per permettere di mettere in contatto i rifugiati con le case.