Le più recenti rilevazioni di AirDNA sulle prenotazioni negli affitti brevi in Italia che, a maggio 2021 (come evidenziato nel grafico di seguito), avevano iniziato a crescere significativamente, confermano che le notti prenotate hanno continuato a salire fino ad agosto 2021.
Confrontando le notti prenotate in Italia per tutto il 2021 (fino ad agosto 2021) con gli stessi dati del 2019 e del 2020, possiamo vedere come agosto rappresenta il picco di notti prenotate nel paese: nel mese di agosto 2021, il numero di notti prenotate ha superato del 20,6% i livelli dell'anno precedente (agosto 2021 vs. agosto 2020).
Nel complesso, c'è stato un evidente aumento delle ricerche di appartamenti e delle notti prenotate in tutta Italia. Tuttavia, questi numeri non hanno superato la domanda nel 2019, prima della pandemia, come è successo quasi ovunque in Europa dove quei paesi che sono stati in grado di generare una domanda interna significativa hanno ottenuto risultati significativamente migliori rispetto a quei paesi che hanno tradizionalmente fatto affidamento sulla domanda internazionale.
Nell'agosto 2021, solo la Russia è stata in grado di generare una domanda sufficiente per superare i livelli del 2019, con Germania e Francia a meno del 10% al di sotto del 2019. Anche paesi come l'Ungheria, la Repubblica Ceca e l'Irlanda che hanno i dati di crescita della domanda più bassi per il mese di agosto, sono migliorati in modo significativo dall'inizio dell'anno, quando la loro domanda era scesa di oltre il 70%.
Guardando al tasso di occupazione, (pernottamenti prenotati divisi per notti in elenco disponibili) in Italia è aumentato del 18,8% (agosto 2021 vs agosto 2020).
Il grafico tratto dall'ultimo studio di AirDNA sul mercato del vacation rental in Europa European Market Review, ci mostra come il 2021 ha superato l'occupazione di qualsiasi altro anno e ciò è dovuto a una quantità inferiore di annunci disponibili rispetto agli anni passati.
August 2021 vs August 2020 |
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Demand (Nights) |
Occupancy |
||||
2020 |
2021 |
% Change |
2020 |
2021 |
% Change |
5145984 |
6204933 |
20.6% |
63.5% |
75.4% |
18.8% |
In Europa, il numero totale di annunci disponibili ha raggiunto i 2,7 milioni ad agosto, circa lo stesso livello del 2020 che aveva subito una contrazione subito dopo il primo lockdown.
La perdita di annunci si è concentrata principalmente nelle maggiori città europee. Delle 20 città più grandi per gli affitti a breve termine in Europa, cinque hanno perso più del 50% della loro offerta disponibile tra cui Praga (-58%), Edimburgo (-56%), Budapest (-55%), Amsterdam (- 55%) e Mosca (-53%). San Pietroburgo (-14%) ha mantenuto la percentuale più alta della sua offerta grazie ai forti livelli di domanda in Russia durante il periodo di ripresa. Anche Cannes, nel sud della Francia, si è comportata relativamente bene, come destinazione turistica costiera, e ha perso solo il 24% circa dei suoi annunci disponibili. A Roma e Milano le perdite sono state abbastanza contenute, come si vede dal grafico di seguito.
Tassi di occupazione così alti, in tutta Europa, sono stati dunque conseguenza sia dell'elevata domanda in molti mercati di destinazione ma anche del calo dell'offerta per molti annunci che, dopo lunghi periodi di bassa domanda, hanno lasciato il mercato anche nella stagione estiva.
Tariffe più alte sono state registrate ovunque ad agosto, sia per la maggiore domanda di unità di lusso ma anche per i prezzi leggermente superiori nei mercati di alta domanda. Per quanto riguarda la tariffa media giornaliera (ADR) addebitata per ciascun annuncio in Italia, anche agosto 2021 è stato superiore dell'11,7% rispetto ad agosto 2020:
ADR (during August) |
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2020 |
2021 |
% Change |
$ 152.94 |
$ 170.86 |
11.7% |
Guardando avanti, sebbene la domanda di affitti a breve termine prenotati, a partire da settembre, per i soggiorni da settembre a novembre, sia ancora inferiore di circa il 19% rispetto allo stesso punto nel 2019, risulta comunque significativamente migliore rispetto al 2020 e tende in una direzione positiva.
Con il calo dei nuovi casi di COVID-19 e la domanda interna non urbana che si estende ulteriormente nella parte finale dell'autunno, si prevede che la domanda sia per la Germania che per il Regno Unito supererà i livelli del 2019 nei prossimi mesi.