Il 2023 è iniziato in salita per lo Short Term Rental in Europa con il secondo mese consecutivo di crescita e la domanda che segna un + 47,3% rispetto a febbraio 2022. Gli annunci disponibili sono aumentati del 2,8% rispetto al 2019, +13,7% rispetto al 2022, quindi molto più lentamente della domanda in questo mese non di punta, il che ha portato al +6,9% i livelli di occupazione rispetto al 2019 (+4,9% rispetto al 2022). L'aumento della domanda ha anche determinato un aumento del 13,7% delle tariffe medie giornaliere (ADR) su base annua e ha spinto i ricavi a un livello record di 3,7 miliardi di dollari a febbraio, pari al +43,9% su base annua, 112,5 % in più rispetto al 2019. Di conseguenza, il RevPAR in Europa è al +19,2% rispetto all'anno precedente, un riflesso dell'aumento delle tariffe e del tasso di occupazione.
Grecia, Norvegia e Portogallo hanno registrato i tassi di crescita più elevati della domanda, con incrementi anno su anno del 60%, 52,7% e 44,1%, mentre i maggiori aumenti delle inserzioni disponibili rispetto allo scorso anno sono stati osservati in Norvegia, Svezia e Polonia. Paesi come Svizzera, Finlandia, Regno Unito e Irlanda hanno raggiunto livelli di occupazione equilibrati rispetto allo scorso anno, mentre Ungheria, Polonia, Svezia e Norvegia hanno registrato una crescita della domanda, ma i loro livelli di occupazione sono diminuiti a causa dell'aumento dell'offerta di annunci disponibili.
I dati dei diversi Paesi evidenziano anche l'impatto delle modifiche normative, poiché l'Irlanda e il Portogallo hanno terminato i rispettivi programmi Golden Visa e la Spagna potrebbe essere il prossimo paese a terminare il programma.
Guardando al futuro, AirDNA prevede una forte stagione primaverile ed estiva per il comparto STR: a partire dall'11 marzo 2023, il continente ha registrato un ritmo record della domanda nei sei mesi successivi, con un impressionante aumento del 32,8% su base annua e del 24,5% rispetto al 2019. Maggio è stato il mese migliore, con notti prenotate superiori del 42,6% rispetto a nel 2019 e del 42,5% in più rispetto al 2022. Considerato che maggio è generalmente considerato un mese meno affollato per il turismo dopo le vacanze di Pasqua, questo trend indica che la stagionalità dei viaggi si sta espandendo oltre i periodi di punta. I viaggiatori rimangono comunque desiderosi di assicurarsi i loro alloggi estivi e per quanto riguarda i mesi di giugno, luglio e agosto, le notti prenotate sono aumentate rispettivamente del 32,3%, 33,7% e 34,9% rispetto al 2019.
Guardando infine ai dati per il mercato italiano da gennaio 2021 a febbraio 2023, gli annunci disponibili sono cresciuti del 15% rispetto a febbraio 2022 e del 3% rispetto a febbraio 2021. D'altra parte, la domanda è cresciuta del 37% rispetto a febbraio 2022 e del 148% rispetto a febbraio 2021. Ciò sta spingendo verso l'alto i tassi di occupazione, poiché l'offerta non cresce allo stesso ritmo della domanda. Il ritmo di crescita per il mercato italiano per i prossimi 6 mesi è a doppia cifra con maggio al +70% rispetto al 2022.