Nel 2019, Airdna ha registrato oltre 5,1 milioni di notti prenotate a Roma, a fronte di 31.605 annunci attivi, con un tasso di occupazione pari al 62,5% e una tariffa media giornaliera di 110 euro. A fine 2022, la domanda non aveva ancora recuperato sul 2019, con quasi 3,9 milioni di notti prenotate per 17.996 annunci attivi, raggiungendo un tasso di occupazione pari al 74,3% e una tariffa media giornaliera di 147,63 euro.
Secondo i più recenti dati anticipati da Airdna al 31 marzo 2023, la domanda di affitti brevi nella città è ritornata ai valori pre Covid, con una crescita del 45% rispetto al 2022, mentre l'offerta a marzo 2023 rimane ancora inferiore del 37% a marzo 2019. Questo, in verità, è un dato comune a molte destinazioni italiane ed europee, dove l'offerta non sta crescendo quanto la domanda, contribuendo non solo a tassi di occupazione più alti ma anche a tariffe medie in salita.
In generale, quasi ovunque, la riduzione dell'offerta, conseguenza della pandemia, ha portato a una selezione degli operatori sul mercato, che ha premiato quelli con maggiore capacità gestionali, con gli immobili più redditizi.
La domanda a Roma, come abbiamo visto nel grafico di sopra riportato, continua però a crescere e le previsioni sono di un'ulteriore incremento, anche in vista del processo di trasformazione che la città sta vivendo, e prospettive legate non solo al turismo con le opportunità del PNRR, del Giubileo e Roma Expo, ma pure al mercato immobiliare che la vede ai primissimi posti in Europa nei prossimi cinque anni, secondo una stima di Scenari Immobiliari.
Nel 2022, inoltre, la città ha registrato il miglior tasso di crescita nazionale del numero di imprese, cresce anche l’interesse di grandi gruppi di investitori istituzionali attratti da progetti di rigenerazione urbana soprattutto nel residenziale.
Con queste prospettive, il mercato degli affitti brevi presenta un elevato potenziale di crescita, dove la qualità, l'efficienza dei processi e la gestione dei costi, rappresentano una sfida per il successo.