Domanda - A livello Italia si avverte la stessa condizione positiva che è stata registrata a livello globale?
Davide Dalmiglio, Head of Capital Markets- L’Italia non è da meno: nel nostro paese sono stati investiti circa €3.5 miliardi di euro, di cui €1.5 miliardi nel Q2 (il 48% in più rispetto allo stesso trimestre del 2014). Il 90% dei capitali investiti sono internazionali, di questi un quarto proveniente dagli Stati Uniti. Da segnalare l’incremento di capitali provenienti dal Regno Unito, per un valore 10 volte superiore a quello registrato in tutto il 2014, e dalla Germania.
Domanda - Il settore hotel è cresciuto a livello globale nel primo semestre 2015, l'Italia ha performato bene?
Roberto Galano, Executive Vice President, Hotels & Hospitality Group - Nel corso del primo semestre 2015, il volume degli investimenti nel mercato alberghiero italiano ha confermato il trend di crescita che ha caratterizzato gli ultimi anni, registrando un volume pari a € 160 milioni, cifra che rappresenta una crescita del 31% rispetto al volume registrato nello stesso periodo del 2014. Ancora una volta il volume transato è stato in gran parte determinato dalla vendita di trophy asset acquisiti da high net worth individual provenienti dal Medio Oriente. L’interesse degli investitori rimane focalizzato sulle quattro destinazioni principali (Milano, Roma, Venezia e Firenze), mentre persiste la carenza di prodotti prime a reddito capaci di catalizzare capitali di investitori istituzionali.
Domanda - Cosa dobbiamo aspettarci invece per la restante parte dell'anno?
Roberto Galano, Executive Vice President, Hotels & Hospitality Group - Nel corso del secondo semestre è prevista la conclusione di ulteriori operazioni di simile tipologia, per cui ci si attende un volume di investimenti a fine anno più alto rispetto al 2014. L’outlook si conferma positivo alla luce della compressione dei rendimenti, rilevata in particolare per trophy asset in destinazioni principali ( che si attesta sul 5%), in virtù della consolidata attenzione verso prodotti prime e in considerazione del forte interesse da parte di capitali internazionali alla ricerca di opportunità di investimento nel mercato alberghiero italiano.
Domanda - Da cosa deriva questo cambiamento di rotta rispetto al passato?
Davide Dalmiglio, Head of Capital Markets- Il persistente eccesso di liquidità a livello globale sta determinando un continuo aumento del numero di investitori, sia in termini di origine dei capitali che di profili, senza tuttavia avere un proporzionale aumento dell’offerta e del relativo assorbimento. La novità rispetto ai cicli di mercato passati è rappresentata dal fatto che la ricerca di prodotto da parte degli investitori attivi o “sub-attivi” in Italia si sta indirizzando non solo verso gli investimenti diretti in tutti i settori del commercial real estate, anche alternativi, ma anche verso altre forme di investimento indiretto in veicoli nuovi, piattaforme “regolate” o in prodotti finanziari più sofisticati per i quali l’Italia forse è un po’ più indietro dal punto di vista normativo e giuridico.