In Italia, l'andamento del primo semestre indica una sostanziale stabilità e, a fine 2013 si prevede un leggero rialzo, fino a 115 mld di euro, dovuto ai settori residenziale e alberghiero, mentre restano negativi tutti gli altri comparti.
Questi sono alcuni dei trend diffusi da Scenari Immobiliari che confluiranno, con il quadro previsivo per il 2014, nell'Outlook che sarà presentato al 21° Forum di Santa Margherita Ligure, il 13 e 14 settembre.
"Cresce dunque l’interesse per l'alberghiero",commenta il Presidente Mario Breglia, "nonostante la forte flessione del comparto nel 2012 e una perdita complessiva per l’intero settore di oltre tre miliardi di euro. In particolare, attraggono i complessi di livello medio-alto nelle città più importanti e gli hotel di lusso a Roma.
Il fatturato del settore ha mantenuto, lo scorso anno, un trend mediamente positivo, raggiungendo un fatturato di 1,7 miliardi di euro e ha chiuso il 2012 con un +6,3 %. La presenza di investitori istituzionali, principalmente fondi immobiliari, è aumentata sia come venditori che come acquirenti. I valori di mercato degli hotel quattro stelle premiano Venezia (con valori massimi registrati fino a 500.000 euro a camera) e Roma (400.000), mentre in testa alle quotazioni degli hinterland c’è Milano con 240.000 euro a camera seguita da Venezia con 210.000.
Il mercato è stato alimentato da importanti transazioni, come quella di Qatar Holding in Costa Smeralda, per circa 600 milioni di euro. Le transazioni di prestigio sono state dodici nel 2012, contro le sei dell’anno precedente. In molti casi si è trattato di acquisizioni seguite da importanti interventi di ristrutturazione. Si sono verificate anche compravendite di immobili con altra destinazione, principalmente uffici, da convertire successivamente in strutture ricettive di prestigio (transazioni escluse dal fatturato alberghiero perché diversa la destinazione al momento della firma del contratto).
In uno scenario di breve termine, il mercato immobiliare alberghiero in Italia si manterrà sui livelli attuali, con una leggera variazione positiva del fatturato per il 2013 (+2,9% rispetto all’anno precedente). Sia il quadro economico negativo e la percezione elevata di rischio Paese, che la contrazione dei tassi di occupazione, hanno contribuito a mantenere bassa l'attrattività del comparto agli occhi degli investitori. Attualmente un interesse esiste ed è crescente, ma è rivolto quasi esclusivamente agli “immobili trofeo".