Domanda - Il crowdfunding può essere una risposta alle esigenze delle imprese del settore turistico?
Tommaso Baldissera - Certamente lo strumento del crowdfunding oggi è alla portata anche di realtà tradizionali che però devono necessariamente avere un taglio innovativo perchè siano attrattive per gli investitori. La proposta dunque può essere tradizionale ma innovativa nello stesso tempo perchè sia fattibile e quindi la raccolta efficace. L'ospitalità offre innumerevoli spunti in questo senso.
CrowdFundMe, che non è altro che un market place dove la domanda di capitali incontra l'offerta, ha iniziato proprio con una startup del turismo due anni fa, una startup innovativa italiana che opera nel comparto degli affitti brevi e che oggi è una realtà di successo.
Noi abbiamo già inserito una PMI non innovativa come Rondine nelle campagne attive al momento sul nostro portale.
Domanda - Quali sono i limiti del crowdfunding e gli eventuali ostacoli al suo sviluppo?
Tommaso Baldissera -Tutte le cifre sono investibili, la raccolta è possibile sino a 5 milioni meno 1 euro e gli investimenti fattibili sino alla massima cifra stabilita. Possono investire sia le persone fisiche che le persone giuridiche (società). Quindi nessun limite, oggi più che mai, con l'apertura a tutte le società.
Semmai un ostacolo potrebbe arrivare dalla poca conoscenza dello strumento sia da parte dei finanziatori che da parte degli utenti che possono inserire all'interno di un portafoglio tradizionale l'equity crowdfunding.
Inoltre, sia le persone fisiche che le persone giuridiche possono detrarre in sede di dichiarazione dei redditi annuale un importo pari al 30% di quanto investito nel capitale sociale di una o più società (startup/PMI) innovative.
Al momento ci sono circa 25 piattaforme iscritte alla Consob di cui 4 realmente attive in Italia. CrodFundMe è diventata operativa con la prima raccolta nel 17 febbraio 2016.