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Mercoledì, 05 Dicembre 2018 14:03

Fare Airbnb, un'opportunità economica

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Fare Airbnb, un'opportunità economica

L'espressione "fare Airbnb" è entrata di fatto nel linguaggio comune per indicare un'attività, un "lavoro" a volte, un mondo dalle tante sfaccettature e dalle molteplici complessità che è stato messo in moto ed è ancora in gran parte determinato da Airbnb. E' questo ancora un modello per produrre ricchezza? Quali i suoi limiti e quali le sue implicazioni sociali ed economiche? Il fenomeno Airbnb  e come cavalcarlo ce lo racconta in un libro dal titolo "Fare Airbnb, la sostenibile incertezza dell'essere host in Italia", Maurizio Beolchini, dal 2016 alla guida di Hospres, la prima Associazione a supporto agli operatori della Locazione Turistica, dalla cui costola è nata Ospitareinregola.it per dare strumenti, informazioni e formazione che possano permettere a chiunque di fare Airbnb.

Domanda - Maurizio, cosa vuol dire Fare Airbnb oggi e cosa è cambiato negli ultimi anni nel fare Airbnb?

Maurizio Beolchini - Fare Airbnb non significa tanto utilizzare il suo portale quanto piuttosto sperimentare l'originale relazione economica esistente tra abitare e ospitare. BBHotels Cremona camera

Si può, infatti, fare Airbnb in modo redditizio anche promuovendosi con bigliettini appesi nella bacheca di un caffè ma è più efficiente utilizzare i portali specializzati. A questo proposito è proprio la fortissima efficienza di strumenti come Airbnb, Booking, Homeaway, a fare da traino ai sempre nuovi operatori che si avvicinano a questo business.

La scoperta che l'offerta di ospitalità della propria casa o anche della sola stanza ha un valore economico preciso al quale si può accedere con semplicità ed immediatezza  è una scossa elettrica per quanti fino a ieri basavano i propri bilanci su modelli più consueti, e ha inciso nella vita di famiglie e imprese molto più profondamente di quanto la politica e il "costume" ne siano consapevoli.

Questo processo calato tra le olimpiadi di Londra del 2012 e l'Expo del 2015 nel mercato di Milano, Roma, Firenze e Venezia dopo anni di crisi economica e immobiliare ha avuto sugli equilibri cittadini l'effetto dell'apparizione della Madonna di Mediugorie e ancora oggi alcuni costruirebbero cappelle votive al culto del sacro Airbnb.

Domanda - Cosa è cambiato negli ultimi anni nel fare Airbnb?

Maurizio Beolchini - La prima fase fino a Expo ha riguardato la parte più consapevole del mercato, praticamente solo i B&B e le agenzie viaggi/immobiliari già orientate a livello internazionale, anche perchè sono stati i soli che hanno subito riconosciuta la novità e che sono stati capaci di adattarvisi ognuno secondo la propria esperienza e capacità economica moltiplicando per due per tre per dieci il numero di unità seguite. L'esplosione numerica di queste gestioni famigliari/ imprenditoriali si è felicemente adeguata al caos di una normativa bizantina in modo che la stragrande maggioranza di queste attività abitasse una zona grigia dalle sfumature diverse di nero seconda il livello di fiscalità considerato da zero a 100.

Dopo Expo la forza di questo nuovo modello economico è stata tale da innescare un processo insieme quantitativo e qualitativo senza precedenti in tutta Europa e ancora di più in Italia. A questo riguardo oggi, secondo la mia percezione, in alcune aree del centro di Firenze, di Roma e di Venezia il Fare Airbnb è diventata ormai l'attività principale e in alcuni casi la sola veramente remunerativa.

La vera novità però è che quanti entrano oggi sul mercato rifiutano di essere identificati con il grigio che li ha preceduti e pretendono di confrontarsi con una normativa nuova adeguata ai tempi e alle nuove modalità di lavoro: meno pc più smartphone, meno carte bollate più online, meno vigili per punire più sportelli per spiegare.

Una piccola rivoluzione culturale, commerciale ed economica partita dal basso che per un Paese inamidato come il nostro è una bella notizia, un pò come le madamin torinesi.

Domanda - Chi può Fare Airbnb e soprattutto come?

Maurizio Beolchini - Lo scenario che abbiamo davanti ci racconta che il mercato NON è nazionale ma cittadino, non distribuito ma locale, e questo traccia sicuramente un limite ma nello stesso tempo ci indica una prospettiva di sviluppo futuro dalle dimensioni sconosciute.

Parlare di Fare Airbnb oggi quindi significa riferirsi a Roma, Firenze, Venezia e Milano nelle quali riconosciamo aspetti simili se pure con  specificità diverse tra loro e ovviamente differenti proporzioni numeriche anche importanti. Il mercato in queste città disegna una classica distribuzione piramidale degli operatori organizzata in tre sezioni che si dividono circa un terzo del mercato ognuna: una grande massa di famiglie alla base con uno/ due appartamenti/ stanze, in mezzo un vasto numero di agenzie da tre/ dieci/ venti/ cinquanta unità ognuna e in cima meno di dieci operatori per ogni città che gestiscono da cento a cinquecento case ognuno. Ovviamente il flusso di unità da uno gruppo all'altro è continuo e fortemente dinamico e in costante accellerazione, nel senso che il passaggio di unità dalle famiglie alle agenzie minori e da queste alle maggiori per poi tornare alle famiglie è una caratteristica che potrebbe sfuggire a un osservatore esterno ma che noi dall'interno del processo percepiamo e spesso supportiamo, fornendo concretamente informazioni e strumenti normativi agli uni e agli altri per adeguarsi ai loro nuovi e mutati status operativi.

La dinamica di questo modello vede un incremento esponenziale della base che è testimoniato dai numeri ISTAT e ancora di più dai Big Data alle spalle di Airbnb che parlano di incrementi annuali del 30/ 40%, un aumento in proporzione delle agenzie piccole e medie e invece una riduzione delle grandi che in un mercato complicato e così dinamico nel quale è impossibile restare fermi o scendono ridimensionandosi al livello inferiore o scelgono di crescere verso le cinquecento unità avvicinandosi a livelli di complicazione gestionale che definisco di tipo quantistico perchè rappresentano una vera sfida imprenditoriale e commerciale senza precedenti.

Cinquecento unità a Roma o Milano non presuppongono lo stesso impegno che a Miami o in California, perchè parliamo di cinquecento strade in zone diverse della città con cinquecento diversi indirizzi, diverse case, diversi contesti abitativi da organizzare pulire e gestire con diversa accessibilità stradale e interna.

Una vera sfida logistica ed organizzativa che nessuno fino a ora ha mai osato. 

Il copione 2018/19 del Fare Airbnb è il racconto di un'avventura appassionante della quale siamo insieme attori e spettatori privilegiati, è toccare con mano la storia economica e sociale nel suo divenire.

Domanda - Quale il futuro di questo mercato in Italia dal tuo punto di vista?

Maurizio Beolchini - Parlando del futuro non posso non citare l'architetto Luca Molinari che nel suo libro "le case che siamo" (ed. nottetempo 2016) prevede che: "abiteremo tutti in un grande Airbnb". Forse la suggestiva previsione è molto letteraria ma negli appunti che ho pubblicato più prosaicamente riconosco che in Italia siamo ricchi di seconde case e di domanda turistica e poveri sul lato dei valori immobiliari che da un decennio sono in una fase calante che non accenna a fermarsi. 

Se a questo sommiamo la crisi economica e di occupazione e la criticità dell'offerta turistica tradizionale, ne risulta che il modello Airbnb non potrebbe trovare un terreno migliore. Inutile negare che questo contesto crea un ampio ventaglio di reali opportunità per chi le sa cogliere e ha la capacità e la professionalità e anche la necessità di cavalcarle: dal pensionato e l'impiegata che affittano la casa, all'architetto che si ricicla consulente di Home Staging, agli esperti dei corsi più o meno avanzati per trasformarci tutti in professionisti di Hotellerie e di marketing online, alla stessa agenzia self-made che chiunque può crearsi su misura radunando case sfitte da amici e parenti o dal comitato genitori della scuola.

La sola preoccupazione che colgo anche ai livelli più alti è relativa al futuro normativo di questo modello di business, in parole più semplici alle leggi che si andranno a inventare le amministrazioni locali per limitarne lo sviluppo. Devo riconoscere però di non essere così pessimista perchè dietro le porte di quelle case delle principali località produttive del Paese ci sono decine di migliaia di famiglie che ho come l'impressione di conoscere già una per una, in grado di orientare milioni di voti e difficili da imbrogliare a parole su argomenti così concreti come le procedure amministrative e le imposte locali. Una volta tanto sarebbe l'occasione di fare nascere un movimento vero trasversale e pragmatico basato non sui sogni ma sui bi-sogni. Nel caso in cui nel prossimo futuro queste persone dovessero davvero trovare nell'amministrazione un ostacolo non superabile dubito che a questo punto subirebbero in silenzio e sarebbero disposte a tornare indietro,e noi saremmo con loro! 

Personalmente sono convinto che Airbnb sia semplicemente l'inizio di un processo di trasformazione sociale nè bello nè brutto, semplicemente necessario. I nostri nipoti avranno meno pensione ma troveranno naturale affittare la casa quando gli resterà vuota tre giorni o una settimana o la stanza rimasta libera e magari ci guadagneranno di più. E' semplicemente la Storia con la maiuscola e quanti ancora si scandalizzano e inventano finte relazioni sulla gentrificazione del centro storico di Venezia o di Firenze paragonandole ad Amsterdam o a Parigi, o confrontando Barcellona e Milano, farebbero meglio a cercare le cause dei problemi altrove perchè

Airbnb non è la malattia ma il termometro che misura la febbre, e paradossalmente è proprio un processo di guarigione.

maurizio beolchini 1Maurizio Beolchini, 31 marzo 1954, imprenditore dall'età di 18 anni, si laurea al Politecnico di Milano nel 1977, esercita la professione di architetto che lascia definitivamente dopo il condono edilizio del 1985 per occuparsi di giornalismo e comunicazione turistica. 
Nel 1995 fonda i portali di prenotazione online del gruppo Traveleurope che dirige fino al 2014 quando nasce il progetto della prima Associazione di supporto agli operatori della Locazione Turistica.
Nel 2018 ha collaborato con Airbnb Italia nel road show di sensibilizzazione sulle normative locali in diversi incontri cittadini tenutisi tra maggio e luglio in Liguria, Lombardia, Piemonte e Veneto. Oggi le associazioni da lui guidate raccolgono circa 500 operatori privati e diverse agenzie sulle 4 città di Milano, Roma, Firenze e Venezia ai quali fornisce supporto normativo e tecnico. 
Associazione Host dell'Ospitalità Residenziale Italiana  è il riferimento per il dialogo con le istituzioni ed ha sviluppato su indicazioni del Ministero dell'Interno e del garante Privacy una piattaforma integrata di supporto per l'invio delle anagrafiche ospiti, le dichiarazioni imposta soggiorno ed i flussi turistici. 
Associazione Ospitareinregola.it è il riferimento per gli operatori  specializzata nello svolgimento delle pratiche locali e nella loro puntuale applicazione.

 

"Fare Airbnb, la sostenibile incertezza dell'essere host in Italia", è disponibile per l'acquisto in versione cartacea sul sito de La Feltrinelli e Amazon oppure in formato digitale gratuitamente scaricandone la copia PDF.

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