Domanda - Qual è il nodo del problema da lei evidenziato in merito alla normativa turistica in Italia?
Saverio Panzica - Mentre sembra chiaro che, ai sensi dell’art. 117 comma 4 della Costituzione, il titolare dell’attività turistico ricettiva deve avviare e gestire l’impresa, tramite Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) da presentare allo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP), competente territorialmente, non sembra, altrettanto chiaro, o per ignoranza o per malafede, che esiste una tipologia turistico ricettiva privata la “Locazione turistica/breve", disciplinata ai sensi dell’art. 1571 del codice civile, dell’art. 1 comma 2 lettera c della legge 9 dicembre 1998, n. 431"Disciplina delle locazioni e del rilascio degli immobili adibiti ad uso abitativo", dell’art. 53 del decreto legislativo 23 maggio 2011, n. 79 (Codice del turismo); trattandosi di competenze esclusive dello Stato art. 117 comma 2 lettera L della Costituzione.
E' sulla base di questa premessa che denuncio il degrado politico-amministrativo nei confronti dei più deboli contro le lobbies e lo strapotere della politica.
Domanda - Cosa intende per strapotere politico, ci faccia qualche esempio.
Saverio Panzica - Iniziamo dal comune di Palermo che ha costretto i titolari di piccole strutture ricettive: case per vacanze, bed and breakfast e affittacamere a resistere al pagamento della TARI che, con regolamento comunale, è stata equiparata alla TARI degli alberghi senza ristorante, ovvero 3 volte maggiorata rispetto a quella già pagata per le case di civile abitazione, ciliegina sulla torta, gli accertamenti sono stati inviati dopo 5 anni con sanzioni e interessi legali. In proposito ricordo che, con la sentenza del 15 ottobre la 1° sezione della Commissione Tributaria Regionale della Sicilia ha disposto che gli alberghi devono pagare la TARI come le civili abitazioni.
Ma, ancora, il comune di Palermo e non solo, anche quello di Roma, di Milano, di Torino, hanno adottato regolamenti per l’imposta di soggiorno a carico di chi soggiorna in Locazioni Turistiche/brevi, in violazione del decreto legislativo sul federalismo fiscale che ha disposto il pagamento dell’imposta di soggiorno, esclusivamente, per chi alloggia nelle strutture ricettive.
E ancora in ambito regionale, alcune regioni tra cui la Puglia, il Lazio e la Lombardia hanno inserito l’obbligo del “Codice identificativo” per le Locazioni turistiche/brevi, in palese violazione con la Costituzione che ha assegnato allo Stato la disciplina del codice civile che appunto le disciplina.
L’Assessorato del turismo, dello sport e dello spettacolo della Regione siciliana, con proprio decreto del 22 novembre 2018, ha, tra l’altro, rivisto i parametri di classifica delle case/appartamenti per vacanze e degli esercizi di affittacamere, penalizzando i requisiti delle superfici e delle tipologie, però, scrivo però certi requisiti che erano comuni alle R.T.A. a queste ultime non sono stati ritoccati. Senza contare che non sono state previste “norme transitorie”, a questo punto vorrei chiedere all’Assessorato cosa succederà alle strutture classificate con i precedenti parametri.
Ritengo che le modifiche ai parametri di classifica, relative agli esercizi di affittacamere ed alla case/appartamenti per vacanze, andranno a penalizzare in modo gravissimo la micro imprenditoria ricettiva turistica. Meno male che l’Assessore ha premiato il Borgo dei borghi 2018 Petralia Soprana, forse l’Assessore non ricorda che la ricettività dei borghi è costituita, in gran parte, da: case vacanze, B&B, affittacamere e locazioni turistiche/brevi.
Domanda - Anche la prossima finanziaria fa riferimento alle locazioni turistiche/brevi?
Saverio Panzica - Si, in particolare tre emendamenti (replicati varie volte) risultano lesivi del diritto di proprietà e delle potestà legislative delle Regioni, stravolgono il concetto civilistico di impresa e ledono il principio della concorrenza con ingiusta discriminazione per la locazione breve rispetto ad altre forme ricettive alberghiere ed extra-alberghiere. Il quarto emendamento, replicato ben sette volte, rappresenta l'estensione del Canone Speciale Rai alle Locazioni Turistiche. Spunta anche fuori una norma anti-affittacamere. Ultim'ora: appare anche un "inedito" emendamento sul codice identificativo nazionale, probabilmente proposto lunedì 17/12.
Vorrei ricordare ai politici che tantissimi giovani per uscire da uno stato di disoccupazione hanno scelto di avviare queste piccole attività turistiche. Questi giovani hanno ridotto la disoccupazione e hanno incrementato il flusso turistico. Questi parlamentari presentano emendamenti senza capire che la farraginosità burocratica scoraggia i giovani piccoli imprenditori che fanno tanti sacrifici per portare a casa un piccolo reddito che gli permette l'autonomia economica. Già pagano le tasse, comunicano alla Questura i dati degli ospiti, pagano la TARI e se aggiungiamo questi ulteriori e inutili fardelli si rischia che molti rinunceranno a questa attività.
Domanda - Si può dunque parlare di un accanimento vero e proprio nei confronti della micro attività ricettiva?
Saverio Panzica - Cosa pensare di "uno Stato che non ha il coraggio di contrastare la strapotere economico delle lobbies (albergatori - portali/Internet) che attacca i deboli (gestori di strutture extralberghiere e locazioni turistiche/brevi) violando la Costituzione"? Meno male che questo doveva essere il Governo del cambiamento, della solidarietà. Invito i governanti tutti, comunali, regionali, statali a esimersi dal dichiarare che "in Italia si potrebbe vivere solo di turismo" quando non fanno altro che vessare le micro attività.