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Venerdì, 22 Maggio 2020 12:18

Gli obblighi dell'host nell'era dell'emergenza sanitaria

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Gli obblighi dell'host nell'era dell'emergenza sanitaria

Seppure molto lentamente, con l'allentamento delle restrizioni e la prospettiva a breve termine di una riapertura non solo dei confini regionali ma anche parziali dell'estero, iniziano a muoversi le prenotazioni e gli operatori dell'hospitality si interrogano su tante questioni. A molte domande, non corrispondono altrettante risposte e il tutto si complica quando ci si pone di fronte a un rischio concreto della malattia di un guest durante il soggiorno. La situazione si è già verificata prima del lockdown e ha visto alberghi e personale isolato ma quali sono obblighi, responsabilità e ambiti normativi cui si deve fare riferimento? Ne parliamo con Donatella Marino, specialista nel settore dell'Hospitality e Real Estate che con il team di HospitalityLawLab.net  ha approfondito questi temi.

Domanda -  Quali sono gli obblighi a carico degli Host connessi con la questione Covid?

Donatella MarinoDonatella Marino - Non esiste una risposta univoca. Questo perché non esistono indicazioni specifiche e omogenee per tutte le strutture ricettive sul territorio nazionale. Questione che si complica ulteriormente se vogliamo includere nel concetto di Host anche i locatori che operavano con i c.d. “affitti brevi”. Salvo i principi generali e la legislazione ordinaria in materia civile e penale, infatti, la normativa statale d’emergenza (e in particolare il DPCM 17 maggio 2020, in vigore dal 18 maggio al 14 giugno), nel disciplinare l’attività delle strutture ricettive ribadisce la regola del distanziamento sociale e del rispetto della distanza interpersonale di sicurezza, ma rinvia ai protocolli adottati dalle regioni per la previsione di linee guida idonee a prevenire o ridurre il rischio di contagio. In particolare il DPCM 1 all’art. 1 lett. nn) dispone che “le attività delle strutture ricettive sono esercitate a condizione che sia assicurato il mantenimento del distanziamento sociale, garantendo comunque la distanza interpersonale di sicurezza di un metro negli spazi comuni, nel rispetto dei protocolli e delle linee guida adottati dalle regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio e comunque in coerenza con i criteri di cui all’allegato 10, tenuto conto delle diverse tipologie di strutture ricettive."

Domanda -  Quali sono le direttive più ricorrenti imposte dalle Regioni?

Donatella Marino - Modalità di accesso, ricevimento, assistenza agli ospiti, di utilizzo degli spazi comuni, misure igienico-sanitarie per gli spazi interni, modalità di informazioni agli ospiti e agli operatori circa le misure di sicurezza da seguire: tutti elementi che variano da Regione a Regione e in funzione di ogni diversa struttura ricettiva.

Domanda -  L'Host deve/può verificare in fase di prenotazione che il Guest abbia contratto il virus?

Donatella Marino -  Non ci sono delle vere e proprie disposizioni specifiche in tal senso nella normativa nazionale. In linea di principio, non dovrebbe competere alla struttura turistico ricettiva la verifica della sussistenza dei presupposti che consentono lo spostamento delle persone fisiche. Tale compito è demandato alle autorità di pubblica sicurezza. Questo principio era già stato ribadito nelle F.A.Q. del sito del Governo, relative al periodo in cui era vietato ogni tipo di spostamento sul territorio nazionale. Ma, di nuovo, a livello regionale si possono incontrare previsioni diverse.  

Domanda -  Può richiedere un certificato e di quale tipo?

Donatella Marino - Anche in questo caso, non vi sono previsioni specifiche a livello nazionale. Potrebbe essere comunque valida una particolare scelta di condotta della singola struttura, anche se, data l’incertezza della situazione generale anche a livello di informazioni sanitarie (e di possibilità di contagio) sarebbe difficile individuare una modulistica certificativa che possa contenere indicazioni davvero utili.

Domanda -  All'arrivo nella struttura e dunque al check-in, deve effettuare la misurazione della temperatura agli ospiti? E cosa deve fare se la temperatura rilevata supera la soglia di guardia? Se, invece, l'ospite si dovesse ammalare durante il soggiorno? A quel punto quali sono obblighi dell'host?

Donatella Marino - Ancora, a livello nazionale le previsioni sono per lo più riferite al personale dipendente che agli ospiti. Quanto alle previsioni regionali, particolare attenzione viene posta sull’importanza della responsabilizzazione individuale da parte dei clienti nell’adozione di comportamenti rispettosi delle misure di sicurezza. Una delle previsioni comune a molte delle linee guida regionali, ad esempio, è l’obbligo di predisporre strumenti di informazione e comunicazione rivolte alla clientela sulle regole di accesso e comportamento. Si suggerisce, ad esempio, di affiggere dei cartelli informativi e/o di delimitare gli spazi (con adesivi da attaccare sul pavimento, palline, nastri segna percorso, per esempio). Si prevede, a volte, per gli ospiti l’obbligo di indossare la mascherina negli spazi comuni, mentre il personale dipendente è tenuto sempre all’utilizzo della mascherina. Ancora, spesso viene richiesta la massima accessibilità a sistemi per l’igiene delle mani con soluzioni idroalcoliche in varie postazioni all’interno della struttura, promuovendone l’utilizzo frequente da parte dei clienti e del personale dipendente.

Domanda -  Deve ospitare gratuitamente il guest per il periodo della quarantena?

Donatella Marino - A livello nazionale non è prevista una disposizione specifica in tal senso per le infezioni da Covid. Valgono dunque i principi generali dell’ordinamento: ogni situazione andrà valutata caso per caso.

Domanda -  Si distingue tra tipologie ricettive alberghiere ed extra alberghiere? E le locazioni turistiche?

Donatella Marino - La normativa nazionale si riferisce esclusivamente “alle strutture ricettive.” Nulla invece è disposto per le locazioni turistiche, che non rientrano nelle attività c.d. produttive. Ancora una volta quindi, però, occorre fare riferimento alle singole normative regionali e alla maniera in cui le stesse trattano il fenomeno ricettivo in generale. In Lombardia, ad esempio, sono previste indicazioni per “le strutture ricettive alberghiere, non alberghiere (a parte strutture ricettive all’aperto e rifugi alpini ed escursionistici per le quali si rinvia alle schede tecniche specifiche in allegato 2), alloggi in agriturismo e alloggi per studenti e lavoratori con servizi accessori di tipo alberghiero”. Era apparso in un provvedimento anche un riferimento alle locazioni, non ripreso però nei decreti successivi. Ovviamente, in relazione a qualsiasi attività non menzionata, restano valide le regole generali di rispetto delle regole igienico-sanitarie e di distanziamento sociale previste per i rapporti tra qualsiasi cittadino.

Domanda -  Quale dunque la normativa di riferimento?

Donatella Marino - Tenendo sempre fermi i valori previsti dalla nostra Costituzione e in particolare dalle esigenze di contemperamento del diritto alla salute e della libera iniziativa economica, devono essere applicati i principi generali previsti in materia civilistica e penale applicabili di volta in volta alle singole fattispecie oltre ad alcune normative più specifiche legate ad aspetti sanitari o in materia di diritto del lavoro: ma soprattutto, ancora una volta, deve essere conosciuta e applicata la normativa regionale che dispone gli adempimenti amministrativi in materia di turismo e salute di volta in volta applicabili, ma anche a quella delegata dal legislatore nazionale alle Regioni per l’emergenza. Allo stato, misure specifiche “antinfortunistiche” sono previste esclusivamente per i lavoratori, in relazione alla posizione di garanzia che il datore di lavoro ricopre rispetto ai suoi dipendenti. È possibile che nei prossimi mesi intervengano nuovi provvedimenti.

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