D- Quali sono gli ‘utenti’ che hanno maggiormente apprezzato e recepito il servizio offerto da Hotel Seeker? R- Abbiamo rilevato che esiste un grosso potenziale di utenza, sia nel nostro mercato domestico, che nei mercati internazionali di prossimità come la Francia e la Croazia. Tipicamente, gli utenti più “ricettivi” sono stati i proprietari di piccole e medie strutture sia alberghiere che extra-alberghiere, e gli agenti e advisor immobiliari che hanno già una expertise in questo comparto immobiliare.
D- Al contrario, quali sono le maggiori difficoltà riscontrate? R- Oltre agli aspetti squisitamente tecnologici, che devono costantemente essere tenuti sotto controllo, e che necessitano di una continua evoluzione, abbiamo riscontrato la necessità di estendere il raggio d’azione del marketplace, con conseguente bisogno di profilare in modo molto preciso i potenziali utilizzatori della piattaforma. Questa attività, estremamente lunga e dispendiosa, è solo all’inizio, e rappresenta la vera sfida per il nostro gruppo di lavoro.
D- Quali sono le tipologie di immobile turistico più richieste? R- Rileviamo che il tipo di immobile è quello di albergo business e le location più apprezzate restano sempre le grandi città, tuttavia, grazie alla localizzazione di molte strutture in location secondarie, riteniamo che la numerosità massima di asset possa proprio localizzarsi in questo tipo di location, difficilmente raggiungibili dagli strumenti tradizionali.
D- Quali sono i prossimi step/progetti futuri? R- Oltre all’introduzione di una nuova funzionalità della piattaforma che consentirà di fare interagire direttamente la domanda con l’offerta e le terze parti professionali attive nel marketplace, e che sarà pronta in estate, abbiamo un progetto molto ambizioso: scalare la piattaforma a livello EMEA e lanciare le nuove versioni del portale multilingua. Questa sarà davvero un cambio di strategia, perchè consentirà a Hotel Seeker di essere presente su tutti i mercati europei permettendo ai venditori e acquirenti stranieri di interagire in quei paesi che, come ad esempio la Francia, la Spagna e la Germania, possiedono una struttura del comparto simile a quella italiana, cioè costituita da moltissime piccole e medie strutture ricettive.
D- In un anno, cosa è cambiato del mercato alberghiero italiano? R- Rileviamo che il sentiment per gli immobili alberghieri e ricettivi è tornato ad essere positivo, o almeno, non più negativo. Noi stessi, in veste di advisor, stiamo effettuando alcune ricognizioni sul mercato per conto di proprietà alberghiere, determinate a valorizzare i propri investimenti in Italia. Da quello che emerge rispetto allo scorso anno, è che il mutato scenario geopolitico ha infuso una nuova disponibilità a investire, e un maggiore ottimismo che il credito al comparto immobiliare ritorni a circolare. Tutto ciò genera fiducia, con un conseguente incremento delle opportunità di transazioni.
D- Qual è la sua previsione riguardo gli investimenti alberghieri 2014 in Italia? R- Sicuramente una crescita degli investimenti in termini di volume, e la presenza di transazioni realizzate da buyer anche internazionali.