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Venerdì, 27 Febbraio 2015 06:09

Alle porte di Expo, contesto e scenari del comparto alberghiero di Milano

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Alle porte di Expo, contesto e scenari del comparto alberghiero di Milano

Expo 2015 è alle porte e il fermento alle stelle. La domanda cresce e Milano si prepara ad accogliere l'ondata di turisti in arrivo. Come si è modificato il tessuto alberghiero della città in vista dell'evento? Ce lo dice l'Outlook Milano Expo 2015 realizzato da Horwath International che commentiamo con Giorgio Ribaudo, Project Manager. 

D- Quali sono gli aspetti che ha analizzato l'Outlook Milano Expo 2015?

R- Abbiamo ricostruito l'insieme delle nuove aperture nella città di Milano dichiarate dai gruppi alberghieri italiani ed esteri, quelle che ci sono già state nel 2014 e che ci saranno nel corso del 2015 o addirittura nel 2016 per aiutare a comprendere quale sarà lo scenario alberghiero durante Expo.

D- Qual è il messaggio di sintesi che si può trarre dall'analisi che avete sviluppato?

R- La crescita dei posti letto che abbiamo rilevato nel Comune di Milano a seguito della realizzazione dei nuovi progetti di sviluppo alberghiero, non è stata e non sarà, alla fine, così eccessiva come era stata prevista inizialmente. Questo attiene, però, a quanto rilevato per il Comune di Milano, mentre la situazione si complica se consideriamo l’hinterland.

D- Quale sarà l'impatto quindi degli ultimi investimenti immobiliari alberghieri in vista di Milano EXPO sulla domanda e sull'offerta della città?

R- La nostra analisi ha coperto l'evoluzione del sistema alberghiero in termini di camere che abbiamo confrontato con l'andamento della domanda in termini di notti nella città dal 2007 alla fine del 2014. Il tutto con un focus sui segmenti Luxury, Upscale e Midscale.

Sulla base di questi dati, l'incremento di domanda registrata nella città è positivo con un tasso medio annuo del 6,9% e a crescere maggiormente è stato il segmento Luxury. Secondo le proiezioni di Horwath HTL, le presenze ospitate dall’insieme di questi tre segmenti possono quantificarsi, a consuntivo 2014, intorno a 8,8 mln, contro gli 8,5 mln registrati nell’anno precedente, con un surplus quindi di 300 mila presenze in valori assoluti, pari ad un incremento percentuale del 3,5%, riferito al solo ultimo anno. Se invece guardiamo, nello stesso periodo, all’incremento delle camere in città, nelle stesse categorie si registra una crescita media annua di appena 1,7%.
La domanda è cresciuta dunque più dell'offerta.

Non abbiamo studiato in termini numerici l'offerta extra-alberghiera che pure è cresciuta molto in vista di Expo e che in molti casi si promuove e vende in canali internazionalmente conosciuti, attraverso i quali riuscirà a penetrare il mercato internazionale, consentendo alla clientela straniera di individuare alternative di prezzo molto concorrenziali a fronte di tariffe più o meno alte.

D- Quali sono gli scenari che potranno verificarsi dopo Expo?

R- Quando Expo sbaraccherà, le camere in città si arresteranno su 23.000 che non è un numero sconvolgente rispetto al passato. Tutte le strutture però costruite intorno a Milano si troveranno in tante e senza Expo equivalenti.

Due scenari  prevedibili ad oggi sono questi: nel primo, Milano ha già raggiunto l'appeal turistico che poteva raggiungere e si è attestata su un livello discreto di occupancy, livello che  sarà aggredito da nuova offerta periferica, che giocherà la partita sul prezzo e che quindi potrà, forse, portare ad uno squilibrio sulle performance del centro città.

Nel secondo scenario, quello più ottimista, l'appeal di Milano non si è esaurito e può essere creato ulteriore interesse con lo sviluppo di nuovi motivi di visita per il segmento leisure. Quindi non è detto che si inneschi il meccanismo di guerra di prezzo generato dalle cerchie esterne.

Comunque, di certo, non c'è ad oggi motivo per credere che i ricavi medi a camera aumentino dopo Expo una volta che sarà calata la pressione di domanda.

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