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Martedì, 06 Ottobre 2015 18:31

Dopo la Francia, anche l'Italia abolisce la parity rate

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Dopo la Francia, anche l'Italia abolisce la parity rate

L’emendamento al Disegno di Legge Concorrenza approvato oggi con 434 voti favorevoli e 4 contrari alla Camera elimina il cosiddetto parity rate, ossia le clausole che vincolano gli alberghi a non offrire, sia on line che off line, le proprie strutture a prezzi e condizioni migliori rispetto a quelle pubblicate sui portali di prenotazione delle agenzie di viaggio on line.

L’emendamento introduce una regola valida per tutti gli operatori sul mercato, in modo analogo a quanto avvenuto in Francia con la così detta legge Macron approvata dall’Assemblea Nazionale la scorsa estate, che ha introdotto nel Codice del turismo un apposito articolo di disciplina dei rapporti tra piattaforme di prenotazione e albergatori e ha stabilito che questi ultimi mantengono in ogni caso il diritto di determinare liberamente le condizioni di offerta dei propri servizi nei confronti del consumatore finale.
L’emendamento si applica infatti a tutti gli intermediari, e non solo alle piattaforme di prenotazione online. Con questa decisione gli albergatori italiani si riappropriano della loro libertà imprenditoriale e saranno in grado di offrire ai loro clienti qualunque accordo o tariffa vantaggiosa che considerino appropriata. 
 
Ora che Francia e Italia hanno scelto la strada del divieto della clausola del parity rate – dichiara il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Dario Franceschini - anche i colossi globali dell'offerta alberghiera online non potranno che tenere conto della scelta di due paesi che insieme rappresentano il più grande mercato mondiale del turismo. Grazie al Parlamento per questa scelta unanime coraggiosa che il settore alberghiero italiano attendeva da tempo".
 
“Il medesimo principio è applicato anche in Germania, in seguito ad una decisione del Bundeskartellamt del 20 dicembre 2013. I tre paesi, con oltre 200mila hotel e più di 6 milioni di posti letto, possiedono più del 40% della capacità ricettiva dell’Unione Europea” aggiunge Bernabò Bocca, presidente di Federalberghi.
"Quando la legge entrerà in vigore, dopo la definitiva approvazione in Senato, tutti gli attori saranno spronati a nuovi investimenti e a una gestione più efficiente. Gli alberghi che vorranno potenziare le vendite dirette dovranno aumentare gli investimenti in tecnologia e nella formazione degli addetti. A loro volta, i portali, non potendo più contare sulla rendita di posizione offerta dalle clausole di parity, dovranno investire sulla qualità del servizio e sulla riduzione delle commissioni”.
Bocca ricorda che “in attesa dell’entrata in vigore della nuova legge, i consumatori possono già oggi contattare direttamente l’albergo, telefonicamente o mediante posta elettronica, per verificare la disponibilità di prezzi o condizioni migliorative rispetto a quelli pubblicati online”. 

 

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