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Venerdì, 13 Novembre 2015 15:08

Le associazioni degli albergatori d'Europa misurano il sommerso nel Turismo

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Le associazioni degli albergatori d'Europa misurano il sommerso nel Turismo

A pochi giorni dalla pubblicazione del decalogo di Hotrec per regolare la sharing economy nel Turismo e proprio mentre a Parigi è in corso la Convention Annuale degli host di Airbnb, nella capitale francese vengono presentati i risultati di indagini condotte dalle diverse associazioni di albergatori in diversi Paesi europei, volte a monitorare il fenomeno del sommerso nel Turismo.

Per l'Italia, l'indagine è stata condotta da Federalberghi con la società Incipit Consulting e i risultati del monitoraggio, commentati dal Presidente dell'Associazione Bernabò Bocca, indicano un livello di sommerso nel Turismo che genera "una minor sicurezza sociale e il dilagare indiscriminato dell’evasione fiscale e del lavoro in nero”.

L'esempio principale del fenomeno, secondo Federalberghi, è costituita dal portale Airbnb che, sempre secondo quanto dichiarato dall'Associazione degli Albergatori italiani, a ottobre 2015 pone in vendita in Italia 176.870 strutture che erano 234 nel 2009. A questa crescita esponenziale, non farebbe seguito una significativa variazione del numero di attività ufficialmente autorizzate. Infatti, le strutture extralberghiere censite dall’ISTAT erano 104.918 nel 2009 mentre oggi sono a quota 117.749. Tra le città italiane maggiormente interessate dal fenomeno, troviamo Roma con 18.546 unità, Milano con 11.397, Firenze con 5.736, Venezia con 3.908 e Palermo con 2.502.

Evidenzia ancora Federalberghi che, nonostante la legge richieda la residenza del gestore all’interno dei bed and breakfast, la stragrande maggioranza degli annunci presenti su Airbnb è riferita all’affitto dell’intera proprietà (72,5% dei casi) ed è pubblicata da inserzionisti che gestiscono più di un alloggio (57%).

Ci sono host che possiedono centinaia di alloggi, per esempio, cita Federalberghi, Daniel che gestisce 527 alloggi e Bettina con 420 alloggi, di cui 140 a Milano, 80 a Roma e 88 a Firenze.

Secondo il Presidente Bocca, "Il consumatore è ingannato due volte: viene tradita la promessa di vivere un’esperienza autentica e vengono eluse le norme poste a tutela della salute e della sicurezza. Né può essere sottaciuta la responsabilità delle piattaforme online, che adottano una posizione pilatesca e fanno finta di non vedere il traffico sospetto che transita attraverso i propri canali”.

Inoltre, si pone un problema di evasione fiscale e di concorrenza sleale, che danneggia tanto le imprese turistiche tradizionali quanto coloro che gestiscono in modo corretto le nuove forme di accoglienza.

I risultati del monitoraggio realizzato da Federalberghi sono stati presentati oggi a Parigi unitamente ad analoghi studi realizzati dalle associazioni degli albergatori di Francia (UMIH), Germania (IHA), Olanda (KHN), Regno Unito (BHA) e Spagna (CeHAT).

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