Ogni anno sono migliaia i giovani da tutto il mondo che cercano una sistemazione nel nostro paese, rivitalizzando il mercato immobiliare e generando entrate significative per i padroni di casa. Ma a quale nazionalità appartengono quelli che spendono di più per studiare in Italia? E quali portano i maggiori benefici economici ai proprietari di casa italiani?
Secondo i dati raccolti dalla piattaforma, le cinque nazionalità che spendono di più per la loro sistemazione sono, in ordine, statunitensi, messicani, brasiliani, cinesi e turchi. Gli studenti provenienti da paesi extra-europei quindi sono quelli che generano più entrate per i proprietari di casa italiani. Secondo i dati di Uniplaces, gli studenti statunitensi che arrivano nel nostro paese per continuare la loro formazione spendono in media € 698 al mese per l’affitto, i messicani € 690, i brasiliani € 680, mentre cinesi e turchi si attestano intorno € 650 mensili. Se si considera il numero di universitari stranieri iscritti nelle università italiane (fonte MIUR), Uniplaces stima che gli studenti americani generino ogni anno introiti per circa 2 milioni di euro nel mercato immobiliare italiano.
Ma non sempre la nazionalità che spende di più al mese è la stessa che genera i benefici complessivi maggiori per i proprietari di casa. Prendendo sempre come riferimento i dati sugli iscritti stranieri nelle università italiane, infatti, sono gli studenti cinesi ad assicurare ai proprietari di casa i maggiori ricavi dal loro soggiorno. Grazie ad oltre 7mila iscritti nelle università italiane, Uniplaces stima infatti che i ricavi generati dall’affitto a studenti cinesi superino i 4 milioni di euro al mese.
Le prime nazionalità europee in classifica sono tedeschi e francesi che si posizionano rispettivamente al settimo posto con €633 mensili, e all’ottavo con €607, generando insieme un utile mensile di oltre un milione di euro. Seguono gli studenti spagnoli con € 593 e i russi con € 591 al mese. Questi ultimi da soli generano per gli affittuari italiani in media € 949.000 al mese, confermando un forte interesse nei confronti del nostro paese, anche rispetto alla cultura e alla formazione universitaria.