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Domenica, 30 Aprile 2017 19:01

L’indagine di KAYAK.it sulle nuove procedure di ingresso negli Stati Uniti

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L’indagine di KAYAK.it sulle nuove procedure di ingresso negli Stati Uniti

In seguito all’intensificazione dei controlli alle frontiere statunitensi potrebbe presto essere introdotto l’obbligo di condividere informazioni personali, come le password degli account social. Secondo la ricerca condotta da KAYAK.it su un campione di 1006 Italiani per offrire un'opinione nazionale, quasi un terzo degli italiani si rifiuterebbe di rivelare le password dei propri social media, oltre la metà degli intervistati considera queste procedure una diretta violazione della propria privacy e oltre un quarto degli italiani non si recherebbe negli Stati Uniti se la condivisione delle informazioni di accesso ai propri account diventasse obbligatoria.

Con l’amministrazione Trump, i controlli alle frontiere americane stanno diventando sempre più severi e non è esclusa la possibilità che in futuro anche agli italiani in viaggio verso gli Stati Uniti possa essere chiesto di fornire alle autorità informazioni sensibili e i dati di accesso ai propri account online e ai propri social media.

In questo contesto, il motore di ricerca viaggi KAYAK.it ha condotto un sondaggio online, tramite Opinium Research nei giorni 10-12 aprile 2017, che ha coinvolto un campione di 1006 italiani per scoprire quanto sarebbero disposti a condividere della propria identità online, qualora richiesto dagli ufficiali di frontiera.

In generale, gli intervistati non sono entusiasti all’idea di fornire alle autorità le password dei propri account social: il 39% dichiara che, se necessario, condividerebbe i dati richiesti, ma non si sentirebbe affatto a proprio agio nel farlo, il 31% si rifiuterebbe di rivelare queste informazioni e il 54% degli intervistati considera questa richiesta un’invasione o una diretta violazione della propria privacy.

In particolare, il 38% degli intervistati teme che la condivisione di dettagli di questo genere possa portare ad accessi non autorizzati al proprio conto corrente o ad altri dati sensibili, mentre il 40% ritiene necessario proteggere queste informazioni per evitare che i propri account social vengano violati da sconosciuti.

Se poi, oltre ai dettagli relativi all’identità virtuale, venisse chiesto di fornire indicazioni in merito alla propria vita privata, compresi orientamento sessuale, religioso e politico, anche in questo caso la maggior parte degli italiani condividerebbe queste informazioni, senza però sentirsi a proprio agio (44%), mentre il 10% si rifiuterebbe di rispondere a domande così personali.

I risultati della ricerca sembrano indicare che con l’avanzare dell’età aumenta il desiderio di tutelare la propria privacy: se, infatti, oltre la metà degli italiani (52%) di età compresa tra 25 e 34 anni si dichiara disposta a condividere dettagli della propria vita privata con gli ufficiali di frontiera, la percentuale scende drasticamente quando vengono interpellati gli over 65 (29%) e gli italiani nella fascia di età 55-64 anni.

L’indagine di KAYAK.it, infatti, rivela che oltre un quarto degli intervistati (26%) non si recherebbe in Paesi che prevedono l’obbligo di condividere le password dei propri account social, mentre il 44% non escluderebbe completamente queste mete dai propri piani di viaggio, ma darebbe precedenza ad altre destinazioni, con possibili ripercussioni anche sul turismo.

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