L’indagine, condotta da dall’Istituto ACS Marketing Solutions, è stata effettuata dal 17 al 22 maggio intervistando con il sistema C.A.T.I. (interviste telefoniche) un campione di 3.004 italiani maggiorenni rappresentativo di oltre 50,7 milioni di connazionali maggiorenni.
Saranno dunque circa 7,77 milioni (rispetto ai 7,15 milioni del 2016) gli italiani che, in occasione del ponte del 2 giugno, dormiranno almeno una notte fuori casa (+8,8% rispetto al 2016) e la maggioranza, pari al 93,3% rimarrà in Italia (+10,5% rispetto al 2016), mentre quasi il 6% andrà all’estero (con un calo del 15,5% rispetto al 2016).
Il 53,9% sceglierà il mare, il 18,0% preferirà le città d’arte maggiori e minori, il 10,7% andrà in località di montagna. Un 4,2% ne approfitterà per una pausa in una località lacuale ed un 2,2% prediligerà una località termale e del benessere.
Per chi andrà all’estero le grandi Capitali europee faranno da polo attrattore con oltre il 73,6%.
Nella scelta dell’alloggio è la casa di parenti o amici con il 35,7% della domanda, al primo posto. Seguono la struttura alberghiera con il 25,1%, la casa di proprietà con il 12,9%, i bed & breakfast con l’11,3% e l’appartamento in affitto con il 3,9%.
La spesa media pro-capite, comprensiva di viaggio, alloggio, ristorazione e divertimenti, si attesterà sui 267 Euro (rispetto ai 290€ del 2016) di cui 248 Euro (256€ nel 2016) per chi rimarrà in Italia e 653 Euro (693€ nel 2016) per chi andrà oltre confine.
Ciò determinerà un giro d’affari turistico di circa 2,1 miliardi di Euro (+0,2% rispetto al 2016) e la permanenza media si attesterà sulle 2,7 notti (3,2 notti nel 2016).
Nel 2016 il 2 giugno è caduto di giovedì con una vacanza che è stata più lunga e la spesa media pro capite è stata maggiore.
Questo trend è positivo, ma Federalberghi precisa: "i nostri competitor corrono ancora più veloce di noi e nonostante l'apprezzamento per i provvedimenti che il Parlamento sta discutendo in questi giorni in materia di contrasto all’abusivismo e promozione della concorrenza" – il Presidente dell'Associazione degli Albergatori italiani, Bernabò Bocca ribadisce le preoccupazioni "per quanto invece non è stato fatto in relazione ai nuovi voucher e, ancora, per la spada di Damocle dell’aumento delle aliquote IVA, cosa che avrebbe effetti devastanti per la competitività internazionale del settore”.