La Giunta comunale, su proposta dell'assessore su proposta dell'Assessore all'Urbanistica Massimiliano De Martin, ha elaborato una variante al Piano degli interventi per la Città Antica da sottoporre al Consiglio comunale.
Il perchè del provvedimento è stato spiegato dall'Assessore, con queste parole: "La Città antica di Venezia è stata interessata da una pressione turistica sempre crescente e dal fenomeno della progressiva occupazione edilizia residenziale storica da parte di strutture ricettive di ogni tipo, a discapito della residenza e dei servizi ai residenti, con il rischio concreto dell'impoverimento del tessuto sociale cittadino."
“I numeri - precisa l'assessore - parlano chiaro: attualmente le stanze delle strutture ricettive alberghiere, complementari ed extra alberghiere in centro storico, Giudecca esclusa, sono 25400, per un totale di 47229 posti letto. Questa delibera rappresenta dunque un punto chiave del nostro mandato: contrariamente a quanto è avvenuto finora, infatti, tutte le istanze di aprire nuove strutture ricettive o di ampliare quelle esistenti saranno congelate.
Una misura forte di tutela della città che rende concreto il proposito di questa Amministrazione, già sottolineato con forza nel Documento del Sindaco per il Piano degli interventi, di favorire la residenzialità anche attraverso la revisione delle norme urbanistiche che disciplinano i cambi d'uso. Una misura che conferma quanto l'Amministrazione continui ad affrontare in modo efficace e concreto i temi sollevati dall'Unesco nel suo ultimo rapporto”.
Il provvedimento, come specificato nel nuovo articolo 22-bis aggiunto alle Norme tecniche di attuazione della VPRG per la Città antica, dunque richiede che non siano più ammessi, a partire dalla data definitiva di approvazione della variante, i nuovi insediamenti o ampliamenti di attività ricettive alberghiere e complementari.
Eventuali deroghe potranno essere autorizzate dal Consiglio comunale, previa presentazione di un progetto, sulla base di alcuni criteri quali, ad esempio, la qualità delle strutture, l'alta gamma dei servizi offerti, la loro localizzazione all'interno del centro storico, la capacità di innescare processi di riqualificazione degli spazi pubblici circostanti, l'impatto occupazionale, l'indotto economico.
L'insediamento o l'ampliamento di attività ricettive alberghiere e complementari e di medie o grandi strutture di vendita commerciali sarà comunque subordinato all'individuazione nel territorio comunale della dotazione di parcheggi previsti per legge. La dotazione potrà essere oggetto di monetizzazione oppure essere ottenuta anche con la stipula di convenzioni con parcheggi esterni.
Con questa delibera, la decisione sui cambi d'uso diventa pienamente del Consiglio comunale, non solo rispetto alle valutazioni di carattere tecnico, ma anche dal punto di vista politico.
Le disposizioni della variante non riguardano le istanze di interventi già formalmente presentati al Comune o inseriti nell'ambito dei Piani urbanistici attuativi prima dell'adozione definitiva della variante. Non saranno interessati dal provvedimento neanche gli immobili inseriti nei piani comunali delle alienazioni e valorizzazioni e gli interventi nelle isole del Tronchetto e della Giudecca.
L'iter della variante prevede la presentazione della delibera alla Municipalità di Venezia Murano Burano, alla commissione consiliare competente e, infine, al Consiglio comunale per l'adozione definitiva.
Il tema sullo svuotamento dei centri storici è attualissimo e in particolare su Venezia laddove suscitò scalpore qualche mese fa la definizione di Ernesto Galli del turismo come veleno delle città a significare che i centri storici si svuotano di residenti e si riempiono di turisti per colpa di un turismo insano.
Questo fenomeno, che colpisce non solo Venezia e non solo l'Italia, richiede una valutazione profonda e l'individuazione di risposte che tengano conto di diversi fattori, compreso il cambiamento del turista e del turismo in corso.