A seguito delle dichiarazioni dei rappresentanti di Airbnb e di altre piattaforme, di essere impossibilitati ad applicare le nuove norme previste dalle disposizioni di attuazione dell’articolo 4, commi 4, 5 e 5-bis del decreto legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, Federalberghi esprime la propria contrarietà sottolineando la differenza tra chiedere qualche giorno in più per mettersi in regola, (circostanza comunque paradossale per la federazione degli albergatori di fronte a colossi del web che non sembrano riuscire a calcolare il 21% di quanto incassato) e quella che, addirittura, definiscono una dichiarazione di guerra allo Stato.
Rispetto dunque alle dichiarazioni fatte da alcuni portali, Federalberghi chiede allo Stato "un accertamento urgente per stanare gli evasori e sanzionarli in modo esemplare" evidenziando l'esempio delle Baleari che hanno annunciato sanzioni fino a 400mila euro per le piattaforme digitali che non provvederanno ad eliminare appartamenti irregolari e abusivi.
Federalberghi rammenta inoltre il suggerimento formulato durante la discussione della manovra cosiddetta Airbnb: “occorre irrobustire la disposizione, prevedendo disincentivi per gli host che si rivolgono a portali poco trasparenti. Ad esempio, esentare dall’obbligo di registrazione unicamente i contratti stipulati per il tramite degli intermediari che trasmettono i dati all’Agenzia delle Entrate.”