L'aumentato interesse verso la Basilicata che negli ultimi anni è diventata una destinazione turistica internazionale, non è soltanto rivolto alla città di Matera che ha indubbiamente un'elevatissima attenzione mediatica ma si è accresciuta anche l'attrattività delle mete turistiche al di fuori dei circuiti più tradizionali.
Il mercato residenziale a Matera è in fase di rallentamento, con un calo delle unità scambiate nel 2018 del 16,7% in meno rispetto al 2017. L’offerta si attesta in 1.250 unità, in calo rispetto alle unità disponibili nell’anno precedente. Il fatturato è arrivato a circa 100 milioni di euro, con un calo del 18% rispetto al 2017, mentre le case scambiate sono state circa 800. Ancora in calo i valori al metro quadro per il 2018, che scendono del 4,3% nella zona centrale e del 4% in periferia.
Il mercato delle seconde case nella Capitale della Cultura è rappresentato principalmente dagli italiani autoctoni trasferiti nelle grandi città, che però decidono di mantenere la casa per le vacanze nel proprio territorio di origine, e dalle regioni circostanti che si sono rivolti alla Basilicata come meta ancora tutta da scoprire.
“A Matera - sottolinea Mario Breglia, Scenari Immobiliari - nel 2019, anno della sua consacrazione culturale, dal punto di vista residenziale, complici i flussi turistici in costante crescita, si registra un aumento degli affitti e delle quotazioni degli immobili posti al centro della città. Secondo quanto emerge da recenti rilevazioni, se fino a pochi anni fa acquistare casa nel capoluogo lucano era possibile con un investimento contenuto, adesso la cosa non è più così. Di pari passo con la crescita della fama della città si sono mosse le quotazioni e i canoni d’affitto, questi ultimi profondamente influenzati dal fenomeno dello short rent, come testimoniato anche dall’incremento del numero di strutture ricettive come B&B e affittacamere. Avere la possibilità di affacciarsi sul patrimonio dell’umanità ha quindi un costo che solo pochi anni fa era impensabile”.
La Basilicata rappresenta lo 0,5% del mercato residenziale italiano, con 3.600 compravendite nel 2018, in calo del 2,7% rispetto alle 3.700 del 2017 e del 33% rispetto al 2007. Attualmente le transazioni procedono ad un ritmo più rallentato rispetto all’Italia, con un leggero calo previsto fino al 2020. In particolare, per il 2019 è previsto una diminuzione del 2,8 per cento rispetto all’anno scorso, per un totale di 3.500 compravendite che si stima scenderanno a 3.400 nel 2020 (-2,9 per cento).
I prezzi medi proseguono il trend negativo degli ultimi anni e che ha visto, a partire dal 2007, un costante calo delle quotazioni, con un’inversione di tendenza che dovrebbe verificarsi il prossimo anno. I valori medi regionali rispetto al 2007 si sono contratti di circa il 25,6%, mentre in Italia si è registrato il 16%. Nel 2018, i prezzi sono stati in calo dello 0,5% rispetto al 2017, quando si era registrato un analogo decremento. L’Italia nell’anno in corso perde lo 0,2%, con stime al ribasso rispetto a quelle di inizio anno. L’anno della svolta per il Paese dovrebbe essere il 2019, con la previsione del mantenimento della stabilità del valore delle quotazioni rispetto al 2018, mentre per la Basilicata sarà necessario attendere fino al 2020 per avere un aumento dei prezzi.