Il testo originario dell’articolo 5 riduceva i termini per tale comunicazione, stabilendo che - nei casi in cui il soggiorno ha una durata inferiore alle ventiquattro ore - essa dovesse avvenire “con immediatezza”.
La nuova formulazione prevede che la comunicazione possa avvenire entro sei ore, mediante collegamento diretto tra i computer degli alberghi e il cervellone del Viminale. La norma entrerà in vigore non appena il Ministero dell’Interno definirà gli standard tecnici necessari per effettuare tale collegamento.
Come evidenziato da Federalberghi anche nel corso dell'audizione parlamentare sulla proposta di legge C1913, recante disposizioni urgenti in materia di ordine e sicurezza (cosiddetto decreto-legge “sicurezza bis”), gli alberghi hanno sinora consegnato la chiave della camera agli ospiti subito dopo aver richiesto il documento di identità. La registrazione dei dati e la trasmissione dei dati alla Questura avvenivano in un momento successivo. Con il passaggio alla comunicazione immediata, i clienti avrebbero dovuto invece attendere la conclusione della procedura. Nelle ore di punta, si sarebbero potute creare lunghe code. E l’albergatore si sarebbe trovato di fronte a un dilemma, combattuto tra il desiderio di risparmiare l’attesa al cliente che arriva in albergo, magari dopo un lungo viaggio, e il rischio di incorrere in una sanzione penale, che può comportare sino a tre mesi di arresto.
La soluzione adottata, invece, utilizzando da un lato la tecnologia per accelerare la velocità della comunicazione e assegnando dall'altro un termine ragionevole per l’esecuzione di quelle operazioni che richiedono necessariamente l’intervento umano, consentirà di risolvere questo problema e garantire un servizio migliore agli ospiti.