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Domenica, 01 Dicembre 2019 18:21

Investimenti immobiliari in Italia: ottima performance per il settore alberghiero

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Investimenti immobiliari in Italia: ottima performance per il settore alberghiero

Il report redatto dall’ufficio studi Gabetti sugli investimenti immobiliari al terzo trimestre 2019, evidenzia un aumento deciso per gli investimenti in Italia, che nei primi 9 mesi dell’anno hanno raggiunto quota 7,1 miliardi di euro, in crescita di circa il 40% rispetto allo stesso periodo del 2018. I capitali investiti sono prevalentemente non domestici, soprattutto europei e con due settori che si sono particolarmente distinti: gli uffici hanno assorbito il 34% del volume investito, pari a 2,5 miliardi, seguiti, a breve distanza, dall’alberghiero con il 33% (2,3 miliardi) che ha visto i volumi triplicati rispetto allo stesso periodo del 2018. Milano continua a essere la locomotiva del mercato, sempre più nel radar degli investitori internazionali. Le previsioni degli uffici studi e ricerche dei principali player delineano un trend favorevole che proseguirà anche nell’ultimo trimestre; il 2019 dovrebbe chiudersi toccando quota 12 miliardi di euro, registrando una performance particolarmente positiva. 

Nei primi nove mesi del 2019 è stato registrato un volume di investimenti pari a circa 7,1 miliardi di €, in aumento del circa +40% rispetto allo stesso periodo del 2018. La quota maggiore è rappresentata dal settore uffici (34,4%), dove si sono registrati investimenti di circa 2,5 miliardi di €. 

Seguono gli investimenti nel comparto alberghiero che hanno rappresentato il 32,9%, con circa 2,3 miliardi di €. Il comparto retail con 1,4 miliardi di €, ha pesato il 20,2%.

Gli investimenti di immobili a uso industriale (industriale e logistico) hanno rappresentato il 9,4% del volume investito, con circa 670 milioni di €.

Gli investimenti di immobili ad altro uso (costituiti principalmente da Università, Student Housing e Terreni) con oltre 100 milioni di €, hanno pesato l’1,5% del totale, mentre il comparto residenziale/abitativo, con 55 milioni di €, circa lo 0,8% del totale investito. Infine, sia il comparto sanitario/assistenziale che gli immobili a uso misto o portafogli misti lo 0,3%, con circa 30 milioni di €.

Nei primi nove mesi del 2019 il volume maggiore di investimenti, riconducibili a una specifica area geografica, si è realizzato nel Nord Italia (circa 47%). Seguono il Centro con circa il 19% e il Sud con il 3% del totale, mentre il restante 31% risulta composto da portafogli sparsi sul territorio nazionale. Gli investimenti registrati nella provincia di Milano rappresentano il 28,5% del totale nazionale, la provincia di Roma rappresenta il 13,4% del totale, mentre il 4,1% sono investimenti in portafogli misti con immobili ubicati nelle due città. Nel corso dei primi tre trimestri del 2019, nel settore retail la Lombardia ha rappresentato la regione con il volume maggiore di investimenti.

Nel settore office, a livello regionale, in testa troviamo sempre la Lombardia, seguita dal Lazio; anche nel comparto industriale/logistico troviamo al primo posto la Lombardia, seguita dal Veneto.

Il mercato del real estate italiano sta beneficiando di una situazione ottimale: da un lato una certa stabilità politica dall’altro tassi d’interesse particolarmente incentivanti, i più bassi degli ultimi anni, che insieme spingono l’interesse degli investitori. Il 2019 molto probabilmente si chiuderà toccando i 12 miliardi di euro di investimenti, mettendo a segno un nuovo benchmark, dopo l’anno record del 2017. Un abbrivio che a mio avviso si ripercuoterà sui primi 3-6 mesi del 2020, con uffici e hotel che rimarranno ancora i protagonisti” sottolinea Claudio Santucci, Direttore Settore Capital Market Italia - Gabetti Agency. 

Il terzo trimestre conferma l’ottima performance del 2019, con particolare attenzione al settore alberghi che, insieme agli uffici, risulta l’asset class maggiormente preferita dagli investitori. Milano, diventata un vero e proprio brand, è la prima scelta non solo per gli immobili direzionali, ma anche per gli hotel a vocazione business: purtroppo però l’offerta è decisamente limitata. Il resto d’Italia, con le tante località turistiche marittime e montane, oltre alle varie città d’arte, in primis Roma e Firenze, offre comunque allettanti opportunità a chi vuole investire nell’alberghiero. Infine, nonostante rappresenti ancora una quota marginale, sta crescendo l’interesse per l’asset class residenziale, soprattutto in versione multi-family, ovvero co-housing, student housing e senior living, in linea con i nuovi comportamenti e di vita”. 

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