Ricerche e prenotazioni sono in aumento di settimana in settimana: il volume di traffico su Airbnb nel mese di giugno è aumentato del 115% rispetto a maggio. Le prenotazioni di italiani sulla piattaforma, nella settimana del 22 giugno, sono state significativamente superiori a quelle della stessa settimana dell’anno scorso (+58%).
In quest'estate 2020, gli Italiani privilegiano le destinazioni italiane (le ricerche su Airbnb ci dicono che l’82% degli italiani quest’anno trascorrerà le vacanze in Italia, contro il 55% dell'anno scorso) e cercano una casa indipendente, possibilmente con piscina. Si allungano i soggiorni e si viaggia in gruppi familiari allargati, con animale domestico a seguito, si cerca dunque la casa con alcune comodità, ancor più della destinazione che comunque vede le località di mare e montagna in cima alla lista dei desideri: Sicilia, Sardegna, Puglia, Trentino Alto-Adige e Costa Etrusca. Segnali di ripresa arrivano anche dalle città d’arte: crescono rispetto al 2019 le prenotazioni estive degli italiani a Roma e Firenze, con Venezia che ha più che raddoppiato le prenotazioni domestiche.
Così ci descrive Airbnb queste prime settimane della ripartenza che però sono caratterizzate anche da un boom di frodi. La Polizia Postale, infatti, denuncia un aumento di segnalazioni di frodi online, già elevate in Italia, nella misura del +167% rispetto all'anno scorso durante i mesi di quarantena, arrivando a 28.000 nei mesi di marzo, aprile e maggio.
Se consideriamo che l'Italia, per quanto riguarda l’uso dei servizi Internet, è agli ultimi posti, davanti solo Romania e Bulgaria (Digital Economy and Society Index 2020 della Commissione europea) si aggiunge un ritardo culturale che espone le fasce più deboli e con meno dimestichezza a molti rischi. Il bilancio dell’anno 2019 della Polizia postale ci mostrava truffe su Internet già in crescita con oltre 196 mila segnalazioni e 3.620 persone indagate. Lo scoppio della pandemia ha ulteriormente aggravato la situazione e la corsa alla villeggiatura e alla ricerca dell'affare a tutti i costi può aumentare ulteriormente il rischio.
La Polizia Postale ci dice inoltre che questi truffatori sono ben organizzati e non colpiscono solo gli utenti meno abituati alla rete. Quando si prenotano le vacanze, quello che si verifica maggiormente sono i tentativi di portare le transazioni fuori dai siti di intermediazione offrendo uno sconto pari al risparmio della commissione da cui poi oltre a richieste di caparra per soggiorni fasulli, vengono spesso chiesti anche i documenti d'indentità che non andrebbero mai diffusi senza sapere esattamente chi li riceve e quale utilizzo può farne.
"Nel corso del tempo oltre 750 milioni di persone hanno viaggiato con Airbnb, di cui 11,5 milioni in Italia solo lo scorso anno”, ha spiegato Giacomo Trovato, Country Manager di Airbnb Italia. “I tentativi di frode sono estremamente rari grazie alla nostra scelta di intermediare i pagamenti e remunerare l’host solo a check-in avvenuto. Seguendo le regole, su Airbnb si è al sicuro: per questo avvengono per lo più su altre bacheche con meno tutele o quando le persone si lasciano tentare dalla proposta di trattare privatamente”.
La Guida di Altroconsumo, scaricabile a questo link, è nata con l’obiettivo di educare soprattutto chi è alle prime armi a orientarsi quando si prenota la casa vacanza online. L’utente viene guidato passo dopo passo, dalla creazione di un profilo Airbnb, alla ricerca e prenotazione di un annuncio, fino al check-in. Dalle pagine della Guida emergono chiaramente sia il profilo dei malintenzionati, sia pochi e semplici consigli per evitare brutte sorprese.
L’identikit del truffatore
1.É sempre all’estero. Che sia italiano o straniero, il proprietario che propone l’immobile immancabilmente non vive nei paraggi. Per fugare eventuali dubbi, fornirà spiegazioni non richieste sulle ragioni di lavoro che lo hanno portato a trasferirsi. La trattativa a distanza è il preludio di una richiesta di un bonifico internazionale.
2.É molto (troppo) professionale. Avete appena chiesto alcune informazioni ed eccolo già a inviarvi bozza di contratto compilato. Vi domanda carta di identità e codice fiscale, meglio se in foto. Quello che appare come un modo di fare serio è in realtà il preludio ad un furto di identità.
3.Vi mette fretta. Cercherà di farvi dire sì entro 24 ore. Spacciandosi per professionista impegnato, lascerà intendere che non ha tempo da perdere, perché questo sarebbe il tempo previsto dalle piattaforme digitali su cui si appoggia per concludere la transazione. I suoi messaggi si faranno insistenti.
4.Dice di fare affari con Airbnb. Per rassicurare la vittima, comincerà a mettere in mezzo la piattaforma. Frasi come: “Ecco qui la fattura di Airbnb”, “ho dato incarico ad Airbnb che le mostrerà l’appartamento”, “Presenterò io ad Airbnb i suoi documenti” sono tutti indizi se non prove del tentativo di raggiro.
5.Richiede una congrua caparra. Eccoci al dunque: l’invio di denaro a titolo di acconto attraverso un servizio di money transfer oppure un bonifico a un conto personale presso una banca estera. Con la promessa di restituire la somma se l’affare non dovesse andare in porto.
I consigli per evitare brutte sorprese
1.Controllate di essere sul sito giusto. Quando siete alla ricerca di un alloggio, accertatevi di essere davvero sul sito che volete consultare. Controllate che l’indirizzo del sito internet della pagina sia quello corretto (www.airbnb.com oppure www.airbnb.it) per scongiurare tentativi di phishing, cioè truffe perpetrate con falsi annunci attraverso mail o siti contraffatti.
2.Leggete l’annuncio con attenzione. Un annuncio ben curato è di solito indice di un host e di una casa altrettanto in ordine. Dovrebbero invece insospettirvi: un prezzo troppo competitivo per la settimana di Ferragosto, descrizioni particolarmente vaghe, la totale mancanza di recensioni o un profilo utente creato da pochi giorni.
3.La piattaforma non è un’agenzia immobiliare. Diffidate di chi vi dice di “aver dato incarico ad Airbnb” di mostrarvi la casa. Il sito infatti è solamente un portale di intermediazione, equidistante da host e guest. Non esiste “personale Airbnb con le chiavi”, come se si trattasse di agenti immobiliari.
4.Non pagate mai direttamente l’host fuori dal sito. Se vi viene proposto di inviare una caparra con bonifico su un conto personale, non fidatevi: è contrario ai termini del servizio di Airbnb. Pagate esclusivamente attraverso il sito e non fornite mai i vostri dati personali. In questo modo, è possibile tutelare sia la propria identità sia i propri soldi. Airbnb trattiene infatti il vostro pagamento e lo inoltra all’host solo 24 ore dopo l’avvenuto check-in, dandovi il tempo di verificare che sia tutto a posto.
5.Attenzione agli alloggi ‘esca’. Se una volta arrivati a destinazione vi si chiede un cambio di sistemazione, ovviamente non all’altezza di quella prenotata, usando come scusa un problema improvviso sorto nell’appartamento originario che lo ha reso momentaneamente inagibile, la cosa migliore è documentare tutto e contattare subito la piattaforma per avere un rimborso totale.