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Mercoledì, 18 Dicembre 2013 14:01

Inverno 2013-14: Rallenta la flessione del turismo in Italia

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Inverno 2013-14: Rallenta la flessione del turismo in Italia

Una sostanziale stagnazione dei turisti stranieri a fronte di una contrazione più consistente per i turisti italiani in Italia, ma comunque in recupero rispetto ai trend negativi forniti a consuntivo della stagione invernale 2012-2013. Diminuzione anche per il fatturato totale generato dal turismo nel nostro Paese, mentre flessione più contenuta per la propensione dei nostri connazionali a fare una vacanza all’estero, che comunque rivolgeranno il loro interesse soprattutto verso mete europee vicine a casa e a buon mercato.

Queste, in sintesi, le aspettative degli operatori del settore, emerse dall’ultima indagine congiunturale, organizzata a ottobre da CISET presso un campione rappresentativo di imprese turistiche italiane e giunta alla 44esima edizione. Lindagine congiunturale sull’attività turistica in Italia, viene svolta semestralmente (maggio e novembre) in collaborazione con la società di ricerche di mercato Questlab e ha come obiettivo quello di misurare le aspettative degli operatori turistici italiani circa l’andamento della stagione turistica in avvio (estiva: maggio-ottobre, invernale: novembre-aprile). La rilevazione viene condotta tramite un’intervista telefonica sulla base di un questionario appositamente predisposto. Gli operatori appartengono ai principali settori dell’industria turistica (catene alberghiere; alberghi/altre strutture ricettive; aziende termali; tour operator e agenzie di viaggio; trasporto aereo; trasporto su strada, privato e collettivo; trasporto via mare; settore pubblico; associazioni private, ecc.).

Secondo gli operatori intervistati, tra Novembre 2013 e Aprile 2014 gli arrivi stranieri dovrebbero diminuire (-0,6%), come le presenze (-0,3%). Pur con il segno meno, tale andamento risulta decisamente migliore rispetto a quello registrato nell’inverno 2012-13. E migliori, anche se comunque negative, le attese per i turisti italiani, che dovrebbero comunque registrare un calo (-4,8%) sia in termini di arrivi che di presenze. Il calo più contenuto della domanda si traduce anche in una minore contrazione del fatturato, che dovrebbe attestarsi intorno al -4,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Tra i principali mercati di origine della domanda, confermate le dinamiche già evidenziate dagli operatori per la stagione estiva 2013, con un leggero aumento dei turisti tedeschi, così come dei giapponesi e degli statunitensi e dei giapponesi. Stabili, invece, i britannici, dopo alcuni semestri in calo, mentre ancora in flessione i turisti francesi e soprattutto gli italiani. Tra i mercati esteri emergenti segnalati dagli stessi intervistati, dinamiche fortemente positive sono attese per i turisti provenienti dai paesi BRIC (Brasile, Russia, India e Cina), dall’Europa dell’Est (Polonia) e dall’Argentina.

La classifica dei prodotti turistici più gettonanti per l’inverno 2013-2014 vede, ai primi posti, il turismo culturale e d’arte, l’agriturismo e il turismo verde, il turismo fitness e benessere. Positiva, nonostante la stagionalità, anche la dinamica del turismo crocieristico, seguito dal turismo termale tradizionale, mentre pressoché stabile il turismo montano, peraltro fortemente influenzato dall’andamento delle condizioni climatiche. In calo fisiologico il turismo balneare e lacuale, mentre il turismo congressuale e d’affari risentono ancora del perdurare della congiuntura economica negativa.

Riguardo al turismo italiano all’estero, saranno l’Est Europa (con città come Praga e Budapest e varie località sciistiche di richiamo) e il Sud Europa (con le capitali spagnole e francesi, ecc.) le mete preferite dai turisti che decideranno di varcare i confini nazionali durante la stagione invernale, mentre tutte le altre destinazioni europee ed extraeuropee accuseranno cali più o meno accentuati, secondo quanto indicato dagli intervistati.

L’attuale situazione economica spiega l’andamento atteso dei turisti italiani, che si concretizzerà, secondo gli operatori nazionali, anche in una significativa contrazione della loro capacità di spesa e quindi del fatturato complessivo. Diverse, invece, le opinioni sul fronte del turismo internazionale: nonostante l’Italia sia considerata scarsamente competitiva rispetto ai concorrenti in termini di rapporto qualità-prezzo, il miglioramento della congiuntura internazionale e l’aumento dei flussi provenienti dai paesi extraeuropei fa prevedere una crescita della loro spesa, data anche la stabilità dei prezzi dei beni e dei servizi turistici.

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