Se qualcuno non opera in correttezza, le prime vittime sono proprio le altre strutture che subiscono la concorrenza sleale di chi non rispetta le regole. A riguardo da tempo sollecitiamo – a Roma come in altre città d'Italia – la massima attenzione a tutti i fenomeni di abusivismo a tutela della trasparenza e correttezza del mercato.
Quanto al dibattito di queste ore sull'imposta di soggiorno, non possiamo che rimarcare la nostra posizione. Al di là dell'ovvia contrarietà ad un'imposizione che già oggi è tra le più alte d'Europa, non possiamo accettare un aumento deliberato per ripianare i buchi di bilancio. Il gettito dell'imposta di soggiorno, deve essere destinato allo sviluppo turistico della città restituendo competitività alla destinazione, un formidabile moltiplicatore, capace di portare valore al territorio ed alla collettività.
Questa la dichiarazione del sindaco di Roma Ignazio Marino intervenuto sul tema della protesta degli albergatori della capitale che hanno contestato un possibile aumento della tassa di soggiorno: “In un momento di grave crisi economica piuttosto che andare a gravare ulteriormente sulle tasse dei romani io credo che chi prenota una stanza che costa alcune centinaia di euro possa permettersi di pagare qualche euro in più di tassa di soggiorno”, sottolineando poi che “se gli albergatori vogliono scioperare lo facciano è una libera decisione”.
“Stiamo mettendo in campo tutte le misure possibili per contrastare l’evasione di questa tassa perché in alcune verifiche è emerso che alcuni grandi alberghi hanno incassato la tassa e poi non l’hanno versata nelle casse del comune” ha poi puntualizzato Marino spiegando che questo fenomeno è scaturito da alcune verifiche della Polizia locale in alcuni grandi alberghi a 5 stelle di categoria superiore. “Questo non può essere un comportamento che non sia sanzionabile”.