Il report 2013-2014 incorona il Giappone al primo posto per innovazione teconologica e unicità di cultura e tradizioni. L’Italia si colloca in 18ma posizione, 3 punti in meno rispetto alla rilevazione dello scorso anno.
Emerge ancora dal rapporto che, nella percezione generale, il Value for Money dell’industria turistica italiana è sceso di quasi 30 posizioni e questo perché a fronte di una serie di valori distintivi molto forti e consolidati (arte, storia, natura, bellezza, cibo, moda e lifestyle) la risposta in termini di servizi è molto inferiore alle aspettative per disorganizzazione, inaffidabilità, furbizia e trasandatezza.
Per riuscire a riportare l’Italia a uno standard competitivo, è perciò necessario lavorare per incrementare l’intensità che si traduce in qualità diffusa, sorpresa positiva, creatività nell’accoglienza e cura relazionale.
Cultura, Bellezza e Gastronomia sono le 3 keyword che vengono attribuite all’Italia e che la contraddistinguono dal resto dei paesi presi in esame dal rapporto.
Con un percepito valoriale molto forte (5° posto), ma con una decrescita in qualità (12° posto), il celebre “made in Italy” perde un po’ di smalto: continua però a essere un elemento di forte attrazione per chi visita il territorio italiano perché l’autenticità, la qualità e l’unicità della produzione italiana sono ancora percepiti come importanti valori riconducibili alla notorietà della nostra nazione.
La cultura è sempre riconosciuta come patrimonio identificativo della nazione, più dell’innovazione tecnologica, della capacità d’influenza politica ed economica e dell’affidabilità in termini di sostenibilità ambientale.